da Paola » mer set 16, 2015 1:48 pm
Carissimi admin,
non so quanti anni avete ma a occhio e croce potreste essere miei figli. Ovvio che non potete conoscere appieno le psicodinamiche di un ultrasettantenne. Non ho avuto una vita semplice ma non mi è mai mancato il coraggio e l'autonomia. Non ho mai abusato del medico e non sono mai andata ad un pronto soccorso (a parte le tre volte quando sono nati i miei figli). Ho avuto malattie importanti che ho combattuto con terapie debilitanti senza lamentarmi.
Il "catastrofismo" non fa parte del mio modo di essere ma esiti letali e improvvisi di persone care non sono certo mancati e, alla mia età, sintomi improvvisi e sconosciuti sono più che sufficienti per scatenare un attacco di panico e questo mi è capitato a febbraio di quest'anno. Vivendo senza nessun tipo di sostegno familiare, ovvio che mi sono trovata spiazzata per di più non ho trovato medici competenti nè psicologi cognitivo-comportamentali. Ho trovato solo voi, ma non siete psicologi e io, in quel momento, soprattutto di quello avevo bisogno. Mi sono trovata così ad assumere benzodiazepine in quantità a cui non ero abituata. Sono loro che, paradossalmente mi creano il senso di vuoto e di alienazione? O è ansia? O è depressione? Non lo so
Non so nemmeno se sono forti oppure no: non ho parametri di confronto. Posso solo dire che durano da troppo tempo e credo che questo sia il dato di cui tener conto: se il malessere dura da troppo tempo i soli ansiolitici non non vanno più bene e bisogna trovare altre strategie.