Grazie per l'iscrizione

Allora vorrei riuscire a esporvi la mia situazione attuale senza tirarla troppo per le lunghe

Vediamo se ci riesco...
Ho cominciato ad assumere paroxetina 20 mg nel 2008 (quando avevo 24 anni, ora ne ho 31), perchè in seguito al lutto per la perdita di mia mamma mi sentivo stanca e mi hanno reindirizzato da uno psichiatra non trovando cause organiche per la stanchezza (anche se già allora soffrivo di tiroidite di Hashimoto ma in "eutiroidismo").
Nel contempo iniziai una psicoterapia: per 2/3 anni circa sono andata praticamente tutte le settimane, poi più di rado ma diciamo che vedo tutt'ora questa psicoterapeuta quando sento il bisogno.
In qs anni sono stata bene, soprattutto la psicoterapia mi ha fatto stare bene migliorando l'autostima e la sicurezza in me stessa.
Purtroppo la paroxetina non l'ho mai interrotta, perchè quando ho fatto dei tentativi di sospenderla presentavo i sintomi da sospensione e quindi me l'hanno sempre riportata ai 20 mg, finchè mi sono fidata dello psichiatra che mi disse che la potevo prendere tranquillamente vita natural durante (sigh...).
Purtroppo però negli ultimi 2 anni ho cominciato ad avere di nuovo una forma di stanchezza sempre più accentuata fino a diventare invalidante (sono passata da un full time ad un part time, ma ultimamente non riesco a fare nemmeno quello). Spesso negli anni accusavo momenti di stanchezza, mi veniva sempre detto che era la "depressione" (pur essendo in psicoterapia e sotto trattamento farmacologico!), motivo per cui ho anche cambiato medico di base. In questi 2 anni ho fatto un sacco di visite da diversi specialisti, soprattutto endocrinologi essendo affetta da tiroidite di hashimoto e dando la colpa soprattutto a quello per questa stanchezza cronica. Ma niente da fare, mi sono sentita dire da tutti che non ho grossi problemi organici e che la tiroide non c'entra... (perchè il tsh è nella norma, anche se l'ft3 è al limite inferiore e gli anticorpi 120 volte più alti del normale; anche il cortisolo è basso ma a quanto pare non c'è iposurrenalismo). Ho fatto davvero TANTE visite che non hanno portato a nulla, e i 2 medici di base che ho avuto alla fine non facevano altro che reindirizzarmi di nuovo dallo psichiatra dicendo che i 20 mg di paroxetina non facevano più effetto.
Alla fine, con tutto lo stress accumulato (ho anche una situazione molto stressante al lavoro), purtroppo ho notato la comparsa di alcuni pensieri ossessivi (cosa che mi fa stare molto male visto tutte le terapie che ho fatto), e allora sono capitolata e sono tornata dallo psichiatra. Però ho avuto un'incomprensione con lo psichiatra che mi ha seguito in qs anni, e quindi mi sono rivolta ad una nuova psichiatra della zona.
La dottoressa ha ascoltato la mia storia, e mi ha detto che la mia stanchezza deriva comunque dal fatto di essermi abbastanza sempre arrangiata da sola in qs anni dopo la morte di mia mamma (ora sono fidanzata)... in definitiva mi aumenta la paroxetina a 40 mg e xanax 0,25 al bisogno.
Con mio estremo disgusto ho cominciato a prendere le 2 compresse di paroxetina, ma dopo 2 giorni mi sentivo uno schifo, allora per ora ne sto prendendo una compressa e mezza. Sintomi di sonnolenza e "catatonia" (ogni tanto al lavoro rimango incantata nello schermo....), e la stanchezza non è che stia molto migliorando.
A volte vengo presa dallo sconforto di non uscire da qs situazione...
Che ne pensate?
Ma davvero secondo voi una tiroide che lavora praticamente ai minimi non c'entra niente?
Vi ringrazio per l'attenzione...