Buongiorno, scopro dell'esistenza del vostro portale che ho deciso di sostenere, donando immediatamente, in quanto presidio necessario di aiuto per chi è in difficoltà e si sente abbandonato. Grazie per quello che fate.
La mia situazione
1 anno fa ho assunto per tre mesi Delorazepam (15 gocce mattino e 15 la sera) a causa di una fase acuta di ansia ingestibile e panico. La terapia mi ha aiutato a superare quel momento e dopo tre mesi ho iniziato un lento scalaggio, togliendo 1 goccia a somministrazione ogni 2 settimane nella prima parte del taper, per poi rallentare ulteriormente nell'ultima fase togliendone 1 ogni mese. Il percorso non è stato privo di ostacoli ma è andato fino al mese scorso, quando arrivato a 2 + 2 sono ripiombato improvvisamente in una spirale di ansia e panico ingiustificata. Il sintomo principale psicosomatico è la nausea, insopportabile che si mischia al panico rendendo la vita invivibile.
A questo punto non so nemmeno se attribuire questo disagio all'astinenza, alla tolleranza o semplicemente un ritorno dell'ansia mia che semplicemente non è coperta da una dose sufficiente. Sta di fatto che sto molto male, ho una vita che devo portare avanti tra lavoro e famiglia e non posso permettermi di stare così. Non capisco dove ho sbagliato nel mio percorso. Ho dovuto rialzare la dose fino a 6 + 6 per tornare a vivere in maniera decente e portare a casa le giornate.
Lo psichiatra vorrebbe mettermi sotto Citalopram ad un dosaggio basso (5-10mg), che so che non è il vostro preferito. Io vorrei cercare di resistere al prendere un farmaco che mi terrebbe legato nel bene o nel male per almeno un anno, con i suoi effetti collaterali, quindi sto pensando di riprendere a breve lo scalaggio di Delorazepam, ma ho molta paura di non riuscirci. Tengo l'opzione SSRI come ultima spiaggia.
Dovrei andare ancora più lento questa volta, con il rischio però di sviluppare tolleranza? Avete consigli?
Grazie e perdonate la lunghezza