cymbalta

Buongiorno! Vi racconto la mia storia e spero di avere un consiglio da voi. A luglio 2011 cominciai ad assumere cymbalta da 60 per una forma di lieve depressione alla quale precedentemente si alternavano periodi di forte ansia. A febbraio 2012 lo dovetti abbandonare di colpo per una gravidanza. Dopo il parto a novembre 2012 lo dovetti riprendere. Dopo due anni decisi insieme al mio psichiatra di scalare il farmaco poiché anche grazie ad un percorso di psicoterapia ero arrivata ad un equilibrio che mi diede la forza di fare questo passo. Inizialmente dovetti passare dalla dose da 60 a quella da 30 poi avrei dovuto alternare l'assunzione un giorno si uno no e cosi via....Il primo tentativo mi fece solo arrivare ad abbassare la dose a 30 e per un lunghissimo tempo continuai cosi poiché i sintomi che provai furono molto fastidiosi e mi misi paura. Dopo questo periodo mi feci preparare dalla farmacia le dosi inferiori del farmaco 20, 10, 5 e con forza di volontà arrivai al 26 febbraio a nn dover più prendere questo farmaco quindi nel giro di circa 70/80 gg ne ero fuori. A distanza di un mese e mezzo dall'ultima assunzione tutto é ricominciato..... ansia, paure di fare tutto quello che facevo con tranquillità, pensieri negativi, ossessioni e poca voglia di fare. Ricontatto il mio psichiatra e mi prescrive xanax 10 gocce x massimo 3 volte al giorno x attutire la forte ansia xché convinto che si tratti solo di disturbi d'ansia generalizzata. Dopo tanti dubbi mi fido e comincio a prendere xanax e dopo 4-5 gg effettivamente sono più lucida, meno irritata ma sempre con tante paure e poca voglia di vivere. Sono molto demoralizzata. Ho contattato una psicoterapeuta che fa psicoterapia cognitiva comportamentale e martedì farò il secondo incontro. Mi trovo in un bivio ricominciare o no la cura.... continuare o no con xanax.... cambiare o no psichiatra.... nn so che fare!! Vi chiedo aiuto. Grazie!!