Ciao, sono Pupetta.
Ho 42 anni e la mia è una lunga storia.
A 18 anni ho iniziato a soffrire di bulimia e a 20 di attacchi di panico. A 25 anni mi hanno prescritto 20 mg di paroxetina. Dopo il primo mese di assunzione nel quale sembravo quasi peggiorata sono come rinata. Massimo beneficio, pochi effetti collaterali. Gli attachi di panico sono scomparsi. La bulimia invece è rimasta.
Dopo circa 8 mesi di cura mi propongono di sospendere il farmaco e mi dicono di farlo da un giorno all'altro perché ,a differenza delle benzodiazepine, la paroxetina non da efetti da sospensione né assuefazione. Neanche a dirlo sono entrata in una profonda crisi. Mi sentivo come svuotata, senza forze, depressa. Al controllo successivo mi hanno prescritto nuovamente il farmaco dicendomi che, stante la mia reazione alla sospensione, avrei dovuto assumerlo per tutta la vita. Io ho creduto a quello che mi dicevano i medici di quello che era ed è considerato uno dei primari centri a livello nazionale per questo tipo di patologie. Era il natale del 1997.
Negli anni successivi ho sempre assunto il farmaco secondo prescrizone medica, non ho mai più avuto attacchi di panico e sono sempre stata bene sino a quando io e il mio compagno abbiamo deciso di avere un bambino. Al centro dove ero seguita hanno accolto senza opporsi questo mio progetto sostenendo che avrei potuto sospendere il farmaco e non ci sarebbe stato alcun problema perché la gravidanza "è protettiva verso questo tipo di patologie".
Purtroppo non è stato così. Si è scatenato l'inferno. I sintomi fisici e psicologici erano da vera e propria crisi di astinenza. Intollerabili.
Così mi sono rivolta allo psichiatra e psicoterapeuta presso il quale da circa due anni effettuavo sedute bisettimanali di psicoterapia. Verso la fine della gravidanza abbiamo dovuto reinserire 10mg di paroxetina per riuscire a tirare avanti.
È nato un bel maschietto sano e forte e subito dopo il parto mi sono sentita improvvisamente bene. Tutto sembrarava ritornato alla normalità e , cosa incredibile, non soffrivo più di bulimia!!!
Purtroppo sono stata bene per poco tempo.
A pochi mesi dalla nascita del bimbo ho iniziato ad accusare forte ansia e un aumento dell appetito. In particolare mi ha allarmato una paura che mai mi sarei aspettata: quella di poter far del male al mio bambino. Perdevo peso, nonostante non allattassi il ciclo non mi tornava ed ero come una molla. Nervosissima.
Il terapeuta ha interpretato questi segnali come quelli di una depressione post partum e mi ha prescritto 75 mg di venlafaxina. Il farmaco mi teneva letteralmente in piedi. Ero esusta. Ho pensato di non farcela. Mi sentivo come uno di quei giocattoli a molla quando esauriscono la carica.
Quando mio figlio ha circa un anno finalmente si è scoperto che la diagnosi era sbagliata: avevo una grave forma di ipertiroidismo da morbo di Basedow. Il terapeuta aveva mal interpretato i sintomi. Eppure i campanelli d'allarme che potessero far pensare a problemi tiroidei c'erano tutti.
Negli anni successivi è andata se possibile peggio. Stabilizzata farmacologicamente la tiroide, sempre lo stesso specialista mi ha fatto sospendere la venlafaxina in poco più di un mese. Mi sono venuti quindi due attacchi di panico e cosi lo specialista ha deciso di introdurre " qualche goccia di citalopram come rinforzo". Appena iniziato ad assumere il citalopram sono entrata in una profonda crisi depressiva. Allora mi ha prescritto per poco più di un mese la sertralina ma non migloravo di molto. Quindi siamo passati alla duloxetina: il colpo di grazia.
Sotto duloxetina ero come uno zombie. Non riuscivo a concentrarmi e avevo perso la memoria recente.
Nel frattempo vengo sottoposta a due terapie con il radioiodio e risolvo l ipertiroidismo. Inizio a prendere il farmaco sostitutivo dell ormone toroideo perché la terapia induce uno stato di ipotoroidismo.
Dopo un anno di duloxetina mi propone di sospendere sempre nel giro di poco più di un mese e qui sfioro la tragedia perché la sospensione porta una forma di ansia fortissima e di insonnia farmaco resistente. Nel giro di pochi giorni non riesco lettetalmene più a dormire. Sto sveglia per tre giorni consecutivi. Ho creduto di non farcela. Veramente! È stata l'esperienza più devastente che abbia mai vissuto.
Quando ormai avevo toccato il fondo, lo specialista ha reinserito la paroxetina. Questa volta però 20mg facevano più effetto. Siamo dovuti salire a 40 mg giorno ed aggiungere un ipnotico.
Da allora la qualità del mio sonno non è più stata la stessa. Io non sono più la stessa. È come se avessi subito uno shock dal quale non riesco a riprendermi.
Ho affrontato un altra gravidanza, questa volta non pianificata, e sono riuscita ad abbandonare l ipnotico e a scalare la paroxetina fino a metà compressa, cioè 10 mg. Ma non sono mai più stata veramente bene. È come se la paroxetina non avesse su di me gli effetti positivi di un tempo.
A marzo 2014 mi sono rivolta a un primario di psichiatria del più grande ospedale della mia città il quale mi suggerisce di passare al Daparox gocce.
Con grande fatica a novembre arrivo a 6 gocce, ma gli effetti da sospensione che pensavo si saeebbero attenuati nel tempo non sembrano diminuire. Anzi ai vecchi se ne sostituiscono nuovi e sconosciuti.
Non riesco a stabilizzarmi. Un giorno mi sento abbastanza bene e poi per tre giorni sono uno straccio. I giorni no sono molto più numerosi dei giorni si.
Tengo a precisare che non ho mai fatto uso di droghe, né abuso di farmaci e sono astemia da sempre.
Sono riuscita a smettere di fumare 10 anni fa e grazie alla tenacia e all'amoreper i miei figli da 9 anni mi sono liberata dalla bulimia. Ho sempre seguito le prescrizioni mediche con fiducia, ma ora non so più veramente cosa fare!!!!! Sono stanca e sfiduciata.
Sono felice della mia vita ed ho un carattere allegro ma tutta questa vicenda mi ha letteralmente rubato anni preziosi di vita e vorrei porvi fine....
È la prima volta in assoluto che scrivo su di un blog ed ho scelto questo perché è il primo sul qualeho trovato speigazioni e consigli sensati.
Grazie in anticipo per qualunque consiglio possiate darmi.