Rispondiamo alle tue domande.
Per poter ridurre farmaci psichiatrici occorre stare clinicamente molto bene da almeno un anno.
Come "clinicamente bene" intendiamo senza attacchi di panico, senza forti crisi depressive, senza forti ossessioni etc...
Viceversa, tutte le persone del mondo possono avere dei periodi "difficili" e/o "stressanti" o comunque riscontrare delle difficoltà. Tutto ciò' pero' senza avere sintomi clinici.
Scalando un farmaco psichiatrico dopo molti anni di assunzione si corre sicuramente un "rischio" di ricaduta.
Tale rischio è inversamente proporzionale alla velocità di riduzione (ovvero più' lentamente si riduce, meno rischio si corre).
Se la riduzione è lentissima (i.e. pianificata in molti anni di tempo), il rischio è relativamente basso.
Esistono pero' anche delle opportunità. Per esempio, invecchiando con dosaggi più' bassi di farmaci si corrono meno rischi di sovraccaricare il fegato (soprattutto se sopraggiungono patologie che richiedono l'introduzione di nuovi farmaci).
Un compromesso tra rischio e beneficio, lo si trova spesso riducendo il dosaggio fino a dosaggi pressoché minimi (nel tuo caso per esempio, un compromesso potrebbe essere 10 mg ).
Di fatto, è più' difficile ridurre quando si arriva a dosaggi molto bassi (e occorre per questo rallentare di molto la velocità di riduzione per non aumentare il rischio di ricaduta).
Nel caso di ricaduta c'è ovviamente la possibilità di curarsi nel 100% dei casi aumentando il dosaggio dei farmaci per almeno un anno per poi ricondursi lentamente al proprio dosaggio di mantenimento (ovvero al dosaggio di farmaco che si aveva 6 mesi prima della ricaduta).
E' invece per noi impossibile "quantificare" con precisione il rischio di ricaduta. Per poterlo quantificare occorrerebbero dei lunghi studi clinici molto costosi. Nessuno al mondo li ha mai fatti.
Le grosse case farmaceutiche sono le uniche realtà che hanno il potere economico/finanziario di effettuare tali studi. Ovviamente non hanno il minimo interesse a condurli, dato che porterebbero ad un minor consumo globale di farmaci (e quindi ad una riduzione dei loro guadagni). Viceversa, studi "pubblici" più' rudimentali vengono boicottati dalle stesse case farmaceutiche (che controllano le principali riviste di psichiatria).
Quindi non puo' che vigere il criterio della massima prudenza (ovvero ridurre estrema gradualità).
Nel tuo caso, se dovessi optare per provare a ridurre la paroxetina, puoi semplicemente seguire la nostra scaletta lenta:
https://www.ansiafarmaci.it/paroxetina_slow.html