passaggio da rivotril a en

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passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » gio mag 28, 2020 12:52 pm

Buongiorno, scrivo per un consulto dovuto a una situazione un po' particolare. Dopo aver assunto per anni paroxetina e aver visto la mia sessualità distrutta, l'ho sospesa e mi sono anche ritrovato con una crisi astinenziale molto forte, che il mio curante scambiò per ricaduta della malattia (disturbo di panico, mentre la cosa paradossale era che in realtà non avevo più panico ma sensazioni fisiche tipo spasmi muscolari e emotive tipo profondissima malinconia). In seguito ho trovato un medico che invece la riconobbe come astinenza e mi propose un trattamento con rivotril per attutirne i sintomi. 5 gocce al risveglio, 5 a pranzo e 5 a cena. Da subito ho sentito che la cura era troppo pesante. Reputavo il rivotril molto potente (devo anche dire che sono molto sensibile ai farmaci). Lo dissi al mio dottore ma solo dopo 2 mesi di rimostranze si decise a diminuirne l'assunzione facendomi scalare forse troppo velocemente (10 gocce i un mese)e lasciandomi all'assunzione di 5 gocce serali. Ora mi ritrovo con sensazioni fisiche che identifico come astinenza, ovvero bruciore cutaneo, sensazione di punture sul corpo e irrequietezza motoria. Ho proposto al mio dottore un passaggio da rivotril a en(che presi già in passato) perché proprio il rivotril è fastidioso e doloroso sia nella sua assunzione sia nella dismissione. Lui fa spallucce e non mi assiste in questa mia richiesta, fatto sta che mi trovo con il corpo che brucia e sono impossibilitato a svolgere le cose più basilari. Ho proposto l'en perché lo conosco già e vorrei evitare salti nel vuoto. Credo proprio dovrò cercare un altro dottore(anche se non saprei dove trovarne uno bravo), visto che questo sembra irremovibile sul rivotril, ma d'altronde se mi fa stare male mi sembra giusto fare un altro tentativo. Intanto chiedo qui, dopo aver letto altri consulti che avete dato ad altra gente e reputandoli molto dettagliati e utili . Suggerimenti su come effettuare il passaggio per poi, nel tempo, togliere anche l'en?
Grazie
P.S: ho effettuato il pagamento
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » dom mag 31, 2020 10:21 am

In attesa di una risposta volevo specificare che non per forza vorrei passare a en, anche perché dormire tutto il giorno non è il caso. Sto solo cercando una strada per uscire da questa brutta situazione.. Sto ancora pagando le conseguenze della paroxetina . Sono a pezzi e il rivotril mi ha dato la botta finale. Mi sono stati proposti altri antidepressivi (ne ho provato un paio ma il mio corpo ormai si ribella a queste molecole) ma non voglio più tollerarne i problemi sessuali. Già li ho subìti a lungo con la paroxetina che non sono riuscito mai a togliere se non dopo mesi di fatica. Questi farmaci sono crudeli... ci si aspetta che una persona superi la depressione castrandola?
MODIFICA :
Certamente vorrei trovare un dottore che sappia il fatto suo e veramente mi aiuti ma ho perso fiducia dopo numerosi incontri umilianti. Uno, ad esempio, quando gli chiesi di aiutarmi a togliere la paroxetina per i problemi sessuali che mi dava, mi rispose "non intervengo per una semplice questione edonistica"...
Ho letto che voi comunque consigliate il rivotril, così come l'ultimo dottore che mi seguiva anche se, nella mia ignoranza, mi chiedo come una benzodiazepina possa aiutare nella astinenza da antidepressivi, agendo in modo diverso. Purtroppo ho letto molto e mi sono informato molto, sia sui danni a lungo termine degli antidepressivi sia su quelli delle benzo. E mi sento in trappola. Ho già bruciato molti anni sotto antidepressivi, impossibilitato a intraprendere una vita normale.
La spinta per passare sotto le forche caudine dell'astinenza da paroxetina me l'ha data la persona di cui mi sono innamorato ma non posso più permettermi esperimenti con altri antidepressivi che mi anestetizzino e distruggano ancora di più la mia vita sessuale, che è tuttora penosa (PSSD). E sottolineo con una certa rabbia che per togliere la paroxetina ho dovuto fare da solo, perché le indicazioni che ricevevo erano assurde(toglierla in un mese). Non riesco a perdonare chi doveva aiutarmi e non l'ha fatto.
Non so se oltre a darmi indicazioni sappiate di medici illuminati che sappiano liberare una persona da queste molecole invece di dargliele e basta
Non so se potrete aiutarmi. Lo spero davvero.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda admin » dom mag 31, 2020 3:56 pm

Devi fornirci una cartella clinica maggiormente dettagliata.
Per quanti hanno hai tenuto la paroxetina ? A che dosaggio ? Quanto pesi ?
Hai assunto altri farmaci oltre la paroxetina ?
Quali sono esattamente i tuoi sintomi ? Dormi la notte ?
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » dom mag 31, 2020 7:39 pm

Sono alto 175cm per 80kg. Ho utilizzato paroxetina dal luglio 2010 al luglio 2019, scalata "di testa mia" dall'ottobre 2018 utilizzando un formato liquido, ma non mi è stato possibile evitare l'astinenza. Si è provato a inserire zoloft nel giugno 2019 fino al luglio dello stesso anno per tentare una sostituzione ma non leggevo la molecola in quanto mi dava una tachicardia intollerabile. Poi si è provato a usare fluvoxamina dall'ottobre al dicembre 2019 ma mi non mi fece nulla, se non indurmi pianti fortissimi. Da allora mi sono detto "basta", perché non era vita quella che virevo sotto paroxetina. Ero arrivato a pesare 93kg e da subito ebbi grossissimi problemi sessuali, tanto che più volte tentai di sospenderla senza riuscirci per le reazioni di astinenza intollerabili che avevo. Ora assumo solo rivotril che mi è stato dato a fine gennaio in sostituzione di minias che ho usato per anni ogni notte per dormire (mi fu dato insieme a paroxetina e io stupidamente non mi feci domande su eventuali astinenze anche perché venivo sempre rassicurato su tutto).
La notte dormo poco (3 ore) e al risveglio ho spasmi muscolari e spesso vomito. Fortunatamente faccio un lavoro online altrimenti sarei stato licenziato. Molta parte del giorno la trascorro a letto. Ho pochissime forze (ma questo già con paroxetina 20 mg, sempre stesso dosaggio) . In effetti la mia vita è abbastanza un inferno. Speravo di trovare un ricovero "disintossicante" e spero sempre che il cervello ritrovi un suo equilibrio non più dettato dalla chimica.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda admin » dom mag 31, 2020 9:20 pm

A che dosaggio hai preso la paroxetina dal 2010 al 2018 ?
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » dom mag 31, 2020 11:59 pm

20mg di paroxetina fino al 2018. Poi dall'ottobre di quell'anno sono passato al formato in gocce e toglievo una goccia ogni tanto (non ricordo bene con che scaletta, ma ho concluso il tutto nel luglio 2019. Mesi dolorosi di scosse cerebrali e tutto il corredo di sintomi che quella molecola ha dato. Poi il tentativo con sertralina è stato fino a 75mg, mentre quello successivo con fluvoxamina è stato a 50mg. Ma comunque io ero stufo di tentare di risolvere una astinenza diventando dipendente da altro. E dopo anni anestetizzati sotto paroxetina non me l'avvento più di assumere altro. Ora ho letto la modalità di passaggio da rivotril a valium per tentare di liberarsi della benzo più facilmente (ashton manual) e non voglio più interferenze cerebrali di antidepressivi o psicofarmaci castranti in generale. In fondo soffrivo solo di ansia... pagherei per tornare indietro a quei tempi invece di farmi dare la paroxetina e stupidamente accettarla. Certo, ora non sto bene. Mi sembra incredibile appartenere alla piccola minoranza di gente che è ancora in astinenza (per togliermi dubbi sugli spasmi muscolari ho fatto anche un elettroencefalogramma e una tac cerebrale. Tutto a posto). È "semplice" astinenza. Non potete capire la delusione e rabbia che provo per essere rimasto agganciato così a queste droghe. Se potessi butterei dalla finestra il rivotril ma non posso perché interrompere di colpi può essere dannoso. Ho bisogno di una guida per liberarmene.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda admin » lun giu 01, 2020 11:38 am

Quanto rivotarli stai prendendo ora ?
Potresti riassumere tutti i sintomi ?
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » lun giu 01, 2020 11:57 am

Ciao, l'ho scritto nel primo post. Assumo 5 gocce serali, 0.5mg. Le assumo dal 5 maggio. A inizio aprile ero ancora a 15 gocce divise in 5 al mattino, 5 al pomeriggio e 5 alla sera ma dato che mi rallentano moltissimo e mi davano grossi problemi di memoria e equilibrio chiesi di diminuire e il dottore che mi segue/seguiva me ne ha fatte togliere 10 gocce in poco tempo (sono abbastanza deluso da questo dottore perché in teoria è una persona che dovrebbe essere più che ferrata sulla questione delle astinenze). I sintomi sono bruciore cutaneo, soprattutto sulla testa e sul volto, ondate di calore per nulla piacevoli che mi percorrono sottopelle, ogni tanto invece brividi ghiacciati. Sensazione di punture sul viso. Un giorno ogni due, più o meno, al risveglio vomito e non riesco a scendere dal letto per la stanchezza estrema. La stessa stanchezza che avevo durante l'uso di paroxetina(difatti dovetti modificare la mia vita sui ritmi che la paroxetina mi dava, ovvero cercare un lavoro online, mentre prima di assumerla ero un grillo). Non ricordo più cosa sia la vita senza stanchezza. Altro problema del rivotril, o almeno, io lo considero responsabile visto che è capitato durante l'assunzione e anche la diminuzione, ho perso 2/3 dei miei capelli. C'è familiarità di calvizie nella mia famiglia ma perdere tutto così in fretta no. Tutti i sintomi che ho li avverto quotidianamente. Ogni giorno è più o eno simile. La stessa assunzione di rivotril mi dà problemi perché dopo che prendo le mie 5 gocce, subito dopo e per un'ora ho come sbandamenti molto forti, parte una forte tachicardia(un paio di settimane fa ho avuto diversi episodi di tachicardia sinusale a 120bpm... anche qui ho fatto esami: elettrocardiogramma e Holter ed era tutto nella norma). I sintomi li riconosco ormai. So quando di tratta di ansia o quando si tratta di farmaci. L'ansia è "pulita". Qui invece è come trovarsi sepolto sotto una coltre chimica.
Le linee guida dicono sempre di sospendere gradualmente gli antidepressivi una volta che ci si sente bene ma non viene considerato che una persona possa vivere poi dell'astinenza che i dottori invece interpretano come una ricaduta. Le sensazioni le vivo io, personalmente, e credo di sapere distinguere le cose. Certamente ora sono anche depresso e piango spesso, ma succede perché mi sento in trappola e danneggiato.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda admin » lun giu 01, 2020 12:52 pm

L'errore principale è stato quello di ridurre la paroxetina troppo velocemente.
Avresti dovuto ridurla con molto piu' gradualità (in circa 4 anni di tempo), seguendo le nostre scalette lente.

Nel tentare di curarti questa ricaduta causata dall'astinenza da paroxetina, hai sbagliato a non combinare gli ansiolitici con gli SSRI (e hai anche sottostimato il dosaggio di SSRI !).
Quando si riaumenta il dosaggio di SSRI i sintomi tendono a peggiorare nei primi due mesi di trattamento (in quanto il farmaco non ha ancora fatto effetto in quanto si sta accumulando nel cervello, e invece si percepiscono alcuni effetti collaterali). Per questo è bene assumere un ansiolitico, nei primi due mesi di trattamento.
Questo spiega perché hai avuto problemi con la Sertralina.

La cura piu' sensata crediamo sia questa:
Sertralina 125 mg. (arrivarci aumentandola di 25 mg ogni 4 giorni).
Clonazepam 4 gocce ogni 12 ore
Delorazepam 15 gocce ogni 12 ore

La Sertralina dovrai tenerla al di sopra dei 100 mg per almeno 9 mesi. Poi potrai incominciare a ridurla con molta gradualità.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » lun giu 01, 2020 1:11 pm

Mmm... capisco, ma onestamente non me la sento di riprendere un antidepressivo. Capisco il vostro intento ma non voglio più essere castrato. Già sto patendo ancora da quel punto di vista (la pssd è stata riconosciuta, ormai) e se prendo un sltro antidepressivo posso di nuovo dire addio del tutto a uno straccio di sessualità e alla mia compagna. La differenza l'ho sentita comunque anche nel periodo di sertralina e di fluvoxamina. Seppur utilizzati per breve tempo e magari non avendone apprezzato benefici terapeutici, hanno peggiorato la situazione castrandomi di nuovo completamente. Mettetevi un po' nei miei panni. Voglio liberarmi dalle medicine a cui sono stato legato da troppo tempo e non me la sento di aumentare anche il rivotril. Avevo problemi con 15 gocce, li ho tuttora. Chiedevo un modo per diminuire anche quello, una scaletta per passare magari al valium per poi sospendere con calma quello. Quanto alla sospensione della paroxetina non ho avuto nessuna guida che mi aiutasse. Mi veniva detto che dovevo toglierla in un mese e, dato che non ci riuscivo, mi sono sentito dire che "ci ero affezionato e che in realtà non volevo veramente toglierla". Quindi ho fatto da solo, partendo le pene dell'inferno e ora non voglio pensare di prendere ancora un antidepressivo... ma che vita sarebbe? Altra castrazione totale. Idem il rivotril... anche lui dà problemi sessuali. Insomma, apprezzo ciò che dite e ho letto altrove in altri vostri consulti che raccomandate l'uso di sertralina. Però davvero, non voglio essere un depresso cronico. Ci sono mille studi che parlano di disforia tardiva. Senza contare i 1000 effetti collaterali, oltre a quelli sessuali: ingrassamento, ottindimento. Non so se anche voi utilizzate o abbiate utilizzato antidepressivi ma questa io non la considero vita.
Quindi tornando al motivo per cui vi ho scritto, e considerato che gli effetti collaterali di rivotril sono per me pesanti, mi sapete dare una scaletta per cambiarlo con 8l valium o qualcosa di simile? O se conoscete un dottore che riesca a farmelo fare?
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » lun giu 01, 2020 1:21 pm

Poi comunque l'ansiolitico lo utilizzavo. L'ho sempre utilizzato quotidianamente dai tempi della paroxetina. Non l'ho mai interrotto. È solo stato sostituito con il rivotril negli ultimi mesi. Ho riletto la vostra terapia. È pesantissima. Sarei uno zombie. Delorazepam, rivotril (che mi stende), sertralina... possibile che uno debba restare legato per sempre agli ssri? E, pisto che accettassi di fare una cosa del genere, cosa direi alla mia compagna? "Abbi pazienza per un tempo indefinito perché per almeno 9 mesi sarò castrato peggio di ora, poi scalerò la cura andando incontro a effetti collaterali e sarò sempre castrato. Ah, e poi ovviamente non dimenticare che c'è la pssd in cui io rientro già appieno". O dovrei imbattermi di Viagra? Io penso che prima di suggerire cure bisognerebbe considerare il vissuto di una persona e ciò che questa persona vuole salvare della propria vita. Ho tollerato fin troppo a lungo i problemi sessuali. Li ho avuti da subito con la paroxetina e non rispondo più sessualmente come un tempo. Siamo seri, queste cure sono devastanti. E io non è che fossi un malato pesante da dover danneggiare così. Ero solo molto ansioso.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda admin » lun giu 01, 2020 3:36 pm

sei sicuro che i tuoi problemi sessuali dipendano dagli SSRI ?
Ora come stai da quel punto di vista ?
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » lun giu 01, 2020 6:23 pm

Ahimè, più che sicuro.... anche quando avevo ansia e occasionali momenti cupi, oltre a rari episodi di panico, sessualmente andava tutto bene. Non soffrivo di quei cali di libido che spesso vengono associati alla depressione. Anzi, il sesso era terapeutico. Mi faceva stare bene. Assunta la paroxetina si è spento un interruttore. È come se mancasse la connessione cerfello/zona pelvica. Anestesia genitale, orgasmi senza il minimo piacere. Ho girato più specialisti, andrologi(esami completi vascolari e ormonali... tutto a posto) e un dottore che era momentaneamente in italia ma che insegna psichiatria negli usa e lamentandosi con lui al riguardo mi ha confermato potrei avere la pssd (che ormai è stata riconosciuta, come malattia). Sino stati aggiornato i foglietti illustrativi dei farmaci, anche. Da quel punto di vista funziono raramente. Il desiderio è minimo. Ovviamente l'ansia gioca un ruolo importante. Ormai mi controllo e, sapendo in che condizione sono, non è che venga facile lasciarsi andare. Ma appunto, l'anestesia genitale e gli altri sintomi che ho elencato poco ci azzeccano con altre questioni. Non assumo nessun altro farmaco e fisicamente sono sano.
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda admin » mar giu 02, 2020 11:45 am

Il Rivotril è l'ansiolitico migliore in assoluto. E' quello che conferisce meno effetti collaterali, stanca di meno, ha minor potenziale di abuso.
L'unica ragione per voler passare ad un altro ansiolitico potrebbe essere quella di disporre di un formato maggiormente diluito, per poterlo scalare con maggiore gradualità.
Per ora, pero', questo non è un tuo problema. Infatti, i farmaci si possono scalare solo quando si sta bene, non certo quando non si sta bene !!! (in tal caso vanno invece aumentati).

Cmq, per rispondere alla tua domanda sul diazepam... 0.5 mg di Clonazepam corrispondono a 10 mg di diazepam (anche se il diazepam ha un emivita appena leggermente piu' lunga).

Ok, concordiamo. Potresti avere la PSSD (disturbo che sta venendo caratterizzato meglio proprio in questi anni).
Dunque ? Non credo che continuare a star male possa essere una soluzione. In qualche modo ti devi curare.
Prima ti curi, prima ti ritroverai nella condizione di poter ridurre i farmaci e magari portarli a dosaggi molto bassi (e col tempo eliminarli).

Infine non concordiamo sugli effetti collaterali che citi:
1) La sertralina ha un effetto molto lieve sul peso (meno che la paroxetina !). Inoltre tale effetto è perfettamente controllabile (in quanto è solo un lieve stimolo dell'appetito). Quindi, se uno si alimenta in modo adeguato, non corre alcun rischio di aumentare di peso.
2) Non c'e' nessun effetto zombie. Il Clonazepam non stanca (è possibile percepire una forte stanchezza solo nelle prime settimane di terapia, e questa stanchezza non è causata dal farmaco !!! ma è pensi' causata dal fatto che il cervello sotto tensione puo' finalmente riposarsi e rigenerarsi).
La Sertralina è molto piu' equilibrato come antidepressivo rispetto alla paroxetina (e quindi non causa stanchezza o sintomi simili).
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Re: passaggio da rivotril a en

Messaggioda Alexandro7 » mar giu 02, 2020 12:46 pm

Grazie per la dettagliata risposta. Sono un po' tra l'incudine e il martello... da una parte lo shock di aver interrotto paroxetina senza una adeguata guida, aver patito le pene dell'inferno e aver notato con orrore che i problemi sessuali non rientravano una volta sospeso il tutto. Concordo che si devono interrompere le terapie quando uno sta bene e non quando sta male, difatti io ho voluto interrompere la paroxetina perché stavo bene, oltre che per gli effetti collaterali. Il crollo che ho ora è astinenza, però. Non è una ricaduta. Giusto ieri il dottore importante cui ho accennato prima (non faccio nomi per questioni di privacy) mi ha detto, con molto nervosismo, di scegliere: "o vai a farti imbottire ancora di farmaci o stringi i denti e vai avanti". Lui sostiene di andare avanti solo con il rivotril e lasciare che il cervello non subisca altri attacchi da antidepressivi perché dice che l'uso poi diventa cronico e non se ne esce più, impedendo al cervello di recuperare una sua omeostasi. Aveva suggerito eventualmente di aggiungere solo poche gocce di laroxyl ma non so se sia una strada adeguata. Ha aggiunto che i farmaci mi hanno danneggiato e che non è quella la strada. Quanto al rivotril so che in genere è valutato molto bene, e non so perché io stia avendo questi effetti violenti con il suo utilizzo. Queste vampate di calore e alternanza di brividi caldi e freddi è lui a darmeli. Sulla necessità di curarmi comprendo bene il vostro punto di vista. Solo con il tempo ho capito che gli 8 mesi che ci ho messo a sospendere la paroxetina sono stati davvero pochi. Nella mia ignoranza mi sono sembrati molti, se solo penso al fatto che il vecchio psichiatra me la faceva togliere in un mese.
Non pensiate stia polemizzando. Niente affatto. Sto solo cercando di capire quali possano essere le mie alternative. Pssd a parte, che non credo potrà mai essere curata(non esiste l'interesse) come potrei pormi di fronte al ritorno a un antidepressivo, dopo aver fatto di tutto per smetterli? Non è bello rassegnarsi a una vita sotto medicine, avvertire ulteriori problemi sessuali, dire definitivamente addio alla persona che amo(se assumo sertralina sarò di nuovo completamente castrato) in nome di una guarigione e di una cura che guarigione e cura non sono ma sono solo dei tamponi e scacciando solo dei sintomi. Già non ho famiglia(sono orfano), un futuro solitario sotto antidepressivi è deprimente. L'altra alternativa è stringere i denti e sperare che il cervello si autocuri e ritrovi una pace, sperando che la pssd si risolva. Entrambi gli scenari sono tristi. In più mi chiedo se la sertralina funzionerebbe per interrompere l'astinenza da paroxetina, con questi spasmi muscolari, disagi fisici ecc. C'è il terzo scenario in cui io non riesca più ad alzarmi dal letto(cosa che succede già e che succedeva sotto paroxetina) e che a quel punto arrivi un tso, visto il mio rifiuto a "curarmi". Non lo so, speravo veramente che dopo tutti questi anni mi sarei potuto liberare di queste medicine.
È tutto molto triste perché anche quando presi fluvoxamina sottodosata avvertii un peggioramento sessuale quindi con che disposizione d'animo potrei prendere l'ennesimo antidepressivo e dover dire addio alla mia compagna? Oh, come vorrei ci fossero altre alternative.
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