da pupetta » lun mag 18, 2015 1:10 pm
Un ultima domanda.
La paroxetina mi è stata prescritta nel lontano 1997 perché da 5 anni soffrivo di DAP con agorafobia.
Durante quei 5 anni non ho mai sofferto dei sintomi che provo ora.
L'insonnia, la morsa allo stomaco, la difficoltà a rilassarmi, il fatto che pur stanca non appena poggio la testa sul cuscino vengo colta dall'ansia e proseguo la notte con un sonno poco ristoratore e frequenti risvegli, sono tutti sintomi che mi porto dietro dall'estate 2009, quando dopo un anno di assunzione di Duloxetina il medico mi fece smettere nel giro di 3/4 settimane.
Allora ebbi una violentissima crisi che portò con sé tutti i sintomi sopra descritti e nonostante il successivo ritorno alla paroxetina, il farmaco non ha più avuto su di me il buon effetto di un tempo.
In questi anni, con tanta pazienza e costanza, la situazione è migliorata, ma non posso dire di sentirmi veramente bene ed i sintomi che sopra ho descritto continuano a limitare fortemente la mia vita e le mie scelte.
Questa lunga premessa per introdurre la mia domanda.
È possibile che la sospensione troppo veloce di un SNRI come la Duloxetina abbia causato un disequilibrio noradrenergico che non riesce a risolversi da solo?
So che nel caso di sintomi da sospensione dovuti a dismissione troppo repentina o comunque condotta in modo errato il protocollo vuole che si somministri al paziente l'ultima dose efficace dello stesso farmaco e, una volta stabilizzato, si continui la riduzione più lentamente.
Questo nel mio caso non è mai avvenuto perché il medico ha ritenuto opportuno tornare alla paroxetina, un SSRI.
Quindi, è possibile che la sospensione repentina ed errata nei tempi e nei modi dell'SNRI Duloxetina abbia prodotto un disequilibrio che la successiva assunzione di un SSRI come la Paroxetina non è stata e non è in grado di risolvere?
Avrei forse dovuto riprendere la Duloxetina e provare a scalare più lentamente?
Grazie del voto prezioso e sincero aiuto.